Guerra in Libia tra diritti dell’uomo e interessi economici. Diciamo qualche verità nascosta…

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Non possiamo fare a meno di commentare e dire la nostra su questa guerra, (perchè di guerra si tratta) che si sta combattendo contro la Libia.
Senza ombra di dubbio le Organizzazioni internazionali e l’ONU in primis, non può stare a guardare mentre si commettono crimini contro l’umanità.
Ma ci sono cori discordanti … difatti Russia, Cina, Germania si astengono da azioni di guerra, mentre la Francia in testa con Usa, Inghilterra Canada e Norvegia hanno intrapreso subito le azioni militari alla mancata resa di Gheddafi.
L’Italia, dimenticando con velocità lampo, baciamano ed accordi bilaterali con Gheddafi e via dicendo, anch’essa si è imbarcata in questa avventura, in questa guerra … a fini di pace…
Ma stiamo attenti e guardiamo bene tra le righe, guardiamo i tanti perche dell’intervento  militare soprattutto attraverso i risvolti economici che si avranno, fermo restando che molte persone moriranno ugualmente, sia con, che,  senza intervento militare dell’ONU, anzi forse di più, ma questo non si può contestare e neanche noi lo stiamo facendo.
Da parte statunitense ed occidentale la Libia del dopo crisi sarà una realtà instabile che metterà a repentaglio la sicurezza energetica di nazioni intere, la stabilità di vecchie alleanze e il problema dei flussi di immigrati.
Ancora potrebbe dare, con una impennata notevole del prezzo del greggio, un duro colpo economico alla già instabile situazione mondiale.
Allora ci viene da chiedere, la Guerra in Somalia … certamente anche lì c’è stata attenzione per gli eccidi ed anche interventi esterni, ma non di questa portata… allora  la  domanda sorge spontanea ? gli Stati Uniti e gli altri stati dell’ONU si muovono quando i crimini contro l’umanità sono perpretati solo dove ci sono le materie prime ? tipo Afghanistan…  

Come ha detto Giulietto Chiesa oggi in una video intervista riportata da Tiscali News: Le Bombe sulla Libia solo per il petrolio e il Gas.

Ne riportiamo un estratto:

“La decisione dell’intervento militare in Libia, da parte degli stati occidentali , non è dovuto alla premura di proteggere gli insorti e i cittadini libici bensì all’occasione di mettere le mani su petrolio e gas.
L’azione di guerra a cui si assiste viola le norme che regolano l’attività dell’Onu.

Nel momento in cui si sbarazzeranno di Gheddafi, il territorio sarà spartizione delle multinazionali.
L’Italia in questo scenario avrà solo le briciole  perché a recitare la parte principale saranno, con  il benestare Usa,  i britannici e i francesi che, di fatti più di tutti, hanno voluto questo conflitto tanto da aver armato (più di altri occidentali) la ribellione antigovernativa”.

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