Home Blog Pagina 372

Pronta la bozza che rilancia il credito d’imposta.

0

Approderà venerdì in Consiglio dei Ministri la bozza del decreto incentivi (per il credito d’imposta) alle Imprese con il quale il Governo attuerà la delega della legge sviluppo.

Il decreto prevede interventi per lo sviluppo del territorio, crescita della produzione delle PMI, promozione di ricerca ed innovazione e reindustrializzazione delle aree di crisi mediante il principio di sussidarietà con  le Regioni.  Si prevede:

  • l’utilizzo di meccanismi automatici come il credito d’imposta, bonus fiscali, voucher per la promozione degli investimenti delle Imprese di minori dimensioni.
  • La fruibilità del credito d’imposta avverrù con il meccanismo della compensazione in F24.

fonte Il sole 24 ore.

Commento:

Si resta in attesa dell’emanazione del decreto legislativo al fine di verificare la validità degli incentivi  sia dal punto di vista reale, sia dal punto di vista delle formalità da espletare ai fini dell’ottenimento.
Redazione Rivista Fiscale Web.

Prestito d’onore: guida pratica per la presentazione della richiesta.

0

Il prestito d’onore consiste in un contributo erogato dallo Stato per l’avvio di una attività o professione individuale.

PREMESSA
La disoccupazione… è una piaga insanabile, con una percentuale che raggiunge addirittura il 30% al Sud Italia.
Se avete una buona idea imprenditoriale esiste sempre la possibilità di mettersi in proprio.
A tal fine ci soffermeremo sui finanziamenti previsti per il Sud ed in particolare sul “prestito d’onore” (D.Lgs 185/2000 Tit. II).
E’ d’obbligo e opportuno fare preliminarmente una premessa e raccomandazione:
Esiste la concreta possibilità di ottenere il prestito d’onore, ma prima di procedere, è  opportuno ed indispensabile individuare un settore che possa essere valido ed appetibile dal punto di vista del mercato e di conseguenza della redditività. Ciò perchè avuto il finanziamento, che sarà sufficiente solo per la partenza dell’attività, a regime potreste trovarvi uno studio, un’esercizio commerciale o artigianale che non ha introiti ed a quel punto avrete perso il vostro tempo e creato un danno allo Stato.
IL PRESTITO D’ONORE CHI PUO’ ACCEDERVI.
L’Agenzia Invitalia s.p.a. finanzia l’avvio di piccole attività imprenditoriali da parte di disoccupati o persone in cerca di prima occupazione tramite il prestito d’onore che consiste in un contributo di 15.000 euro a fondo perduto e 15.000 da restituire a tasso bassissimo. 
REQUISITO TERRITORIALE.
La residenza e/o la sede legale, operativa ed amministrativa deve essere ubicata nel territorio dello Stato ed inoltre, come detto, non dovete essere occupati alla data di presentazione della domanda nè essere titolari di partita iva non cessata.
Per richiedere l’ agevolazione del prestito d’onore occorre presentare una domanda corredata dal piano d’impresa che evidenzi il profilo del proponente e l’iniziativa imprenditoriale, e descriva inoltre la validità tecnica, economico-finanziaria dell’idea imprenditoriale. (Tutto il materiale occorrente lo troverete sul sito www.invitalia.it). Compilate tutti i moduli che troverete sul sito, ed entro cinque giorni dalla presentazione telematica della vostra pratica dovrete farne tassativamente l’invio per posta all’indirizzo appresso indicato.
La legge in commento D.L. n. 185/2000 – Titolo II (Auto-impiego) propriamente detta “prestito d’onore” costituisce uno dei principali sostegni per la realizzazione di piccole attività imprenditoriali da parte di disoccupati o persone in cerca di prima occupazione.
Attenzione : la domanda di finanziamento deve essere indirizzata a:
INVITALIA AUTOIMPIEGO
Via Pietro Boccanelli, 30
00138 Roma
I requisiti per l’accesso al finanziamento sono:
1) Essere disoccupati alla data di domanda;
2) Non essere iscritti ad Ordini Professionali;
3) Essere residenti nelle aree obiettivo 1 (Sud in genere).
Alla data di domanda non occorre aprire la partiva Iva ed inoltre non vi è limite di età per la richiesta di finanziamento di cui in oggetto.
ATTIVITÀ FINANZIABILI DAL PRESTITO D’ONORE ED ESCLUSE.
L’ iniziativa d’impresa può riguardare sia la produzione di beni, sia la fornitura di servizi che il commercio. Sono escluse le attività di:
– Produzione primaria di prodotti agricoli;
– Pesca e acquacoltura;
– Acquisto autoveicoli da trasporto merci su strada.
L’investimento totale in attrezzature e beni strumentali non può superare i 25.823 Euro IVA esclusa. L’attività deve essere svolta per almeno 5 anni a decorrere dalla data di delibera di concessione delle agevolazioni.
Le agevolazioni si distinguono in:1) agevolazioni finanziarie  

Servizi a sostegno della fase di avvio dell’iniziativa.

1) Le agevolazioni finanziarie sono erogate:
– per gli investimenti in beni strumentali (per le opere murarie è previsto solo il 10%) mediante un contributo a fondo perduto e un finanziamento a tasso agevolato, a copertura del 100% degli investimenti ammissibili fino ad euro 25.823,00.
– per le spese di gestione del primo esercizio di attività pari ad euro 5.164,00.
Il finanziamento a tasso agevolato per gli investimenti è pari al 50% del totale delle agevolazioni finanziarie concedibili, e non può superare l’importo di 15.494 €.
Il tasso di interesse è uguale al 30% del tasso di riferimento vigente (intorno all’1 %) alla data di stipula del contratto di finanziamento stabilito dalla normativa comunitaria.
Il finanziamento (cioè i soldi da restituire) è rimborsabile in cinque anni, con rate trimestrali.
Il contributo a fondo perduto (senza restituzione) per gli investimenti è uguale alla differenza tra gli investimenti totali e l’importo del finanziamento a tasso agevolato.
Il contributo a fondo perduto per le spese di gestione del 1° anno non può superare l’ammontare massimo di € 5.164,57.
Le spese ammissibili ai fini del calcolo dell’importo del finanziamento sono:
– l’investimento in attrezzature, macchinari ed impianti;
– l’acquisto di beni immateriali, tipo marchi e brevetti;- per la ristrutturazione di immobili (limitatamente al 10% del valore degli investimenti);
– le spese di gestione del primo anno;- per il materiale di consumo, merci e semilavorati;
– le spese di utenze telefoniche energia elettrica gas e i canoni eventuali di locazione per immobili;
– interessi debitori ad esclusione di quelli del mutuo agevolato;
– prestazioni di garanzie assicurative sui beni finanziati. :
Nota: L’esborso per l’IVA non rientra tra gli importi finanziabili (quindi l’iva la dovrete pagarla sugli acquisti salvo poi utilizzarla in compensazione per pagare ad esempio i contributi inps del primo anno!).
Attrezzature e macchinari possono anche essere usati ma non oggetto di precedenti agevolazioni.
Le spese considerate ammissibili sono quelle sostenute dopo la data di ammissione alle agevolazioni e non alla data di presentazione della domanda.
I beni acquistati ed oggetto del finanziamento agevolato non possono essere venduti o dismessi per un periodo di cinque anni a decorrere dalla data di delibera di ammissione alle agevolazioni ed a chiusura del mutuo agevolato.
2) I servizi a sostegno.
Nella fase di realizzazione e di avvio dell’iniziativa Invitalia spa vi seguirà gratuitamente con assistenza tecnica e gestionale, per un periodo di un anno.
Modalità di erogazione del PRESTITO D’ONORE:
Le agevolazioni vengono erogate prevalentemente in due soluzioni, una in anticipo ed una saldo.
Sia per gli investimenti che per le spese del primo anno di gestione è possibile chiedere un acconto del 40% ( 12.000,00 euro) del totale delle agevolazioni per gli investimenti e spese.
Il saldo sarà erogato in un’unica soluzione, una volta completati tutti gli investimenti e sulla base di fatture che possono essere pagate anche dopo l’erogazione del saldo. (il 60% di 25.823,00).
L’attività dovrà iniziare entro 6 mesi dalla stipula del contratto di finanziamento
La richiesta di rimborso delle spese di gestione a differenza per il saldo (dedotto il 40% già incassato all’inizio compreso nei 12.000,00 euro) sugli investimenti del primo anno di attività dovrà essere presentata entro 18 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento. (5164,57 *60% = 3098,74).
In poche parole l’importo finanziabile sono i vecchi 60 milioni di lire che erano divisi in 50 milioni per i beni e 10 milioni per le spese del primo anno.
adesso in euro sono 25823,00 (50.000.000/1936,27) per gli investimenti e 5164.67 (10.000.000/1936,27) per le spese del primo anno.
In parole ancora più povere potrete ottenere 30.987,57 euro di cui la metà non la dovrete restituire mentre l’altra metà la dovrete rimborsare ad un tasso pari al 30% a quello di riferimento (in questo momento bassissimo).
Ricordatevi, come indicato in premessa, di pianificare con attenzione l’attività che intendete svolgere in termini di profitti attesi sia in riferimento al bacino di utenza potenziale sia rispetto ad eventuali concorrenti già in attività ( a prescindere dall’aiuto) e quindi di definire correttamente la vostra strategia d’impresa.

Esenzione Irpef per la borsa di ricerca post-laurea.

0
La risoluzione Agenzia Entrate n. 120/E del 22/11/2010 stabilisce che le borse di studio (erogate a studenti ai fini della ricerca scientifica) sia da Università che da Istituti universitari di perfezionamento nella ricerca compreso quelli esteri per la frequenza di corsi di perfezionamento e specializzazione sono esenti da Irpef.
 
Tale esenzione IRPEF riguarda anche il dottorato di ricerca post-laurea.
 
Il provvedimento previsto dalla risoluzione dell’ADE chiarisce quindi che l’agevolazione IRPEF si estende anche alle borse di ricerca ricevute successivamente alla laurea e non solo riguardanti gli studenti laureandi.
 
L’investimento in ricerca è uno dei principali motori per la crescita di un Paese, l’esenzione da imposte riteniamo che sia disposizione sicuramente giusta.
Fonte Fisco Oggi.

Imprese Italiane le più tassate in Europa e nel Mondo.

0

La Banca Mondiale ha realizzato un’indagine sui Paesi industrializzati chiamata “Paying Taxes 2011” con la quale ha stilato una classifica degli Stati con il più alto livello di pressione fiscale sulle Imprese.

L’Italia, come c’era da attendersi,  è risultata all’ultimo posto, cioè il Paese con il più alto prelievo fiscale in Europa e nel mondo. 

L’analisi del Governatore di Bankitalia Draghi è quanto mai puntuale quando parla di incapacità storica della classe dirigente Italiana di supportare lo sviluppo produttivo delle aziende italiane, impegnate nella sopravvivenza più che nello sviluppo.

Crediamo che certamente le cause di tale handicap per le nostre Imprese (soprattutto ai fini della crescita e dello sviluppo), siano da attribuire alla grande evasione che si registra e si è registrata negli ultimi anni nel nostro Paese, ma crediamo anche che l’evasione sia più l’effetto che la causa della insopportabile pressione fiscale.

Solo negli ultimi anni e soprattutto oggi, – in questo momento sbagliato – anche se lecito di crisi finanziaria si stanno mettendo in campo seri provvedimenti di contrasto all’evasione, che sembrano a dir poco asfissianti.

I vari Governi che si sono succeduti negli anni hanno creato un sistema di norme certamente non dirette all’equità fiscale dei contribuenti ma dirette a difendere interessi di pochi rispetto alla totalità dei cittadini, soprattutto delle classi medie.L’iniquità fiscale ed il mancato pagamento delle tasse da parte di tutti, sono da attribuirsi principalmente ai grandi gruppi di aziende che hanno creato di conseguenza grandi evasioni, e il gettito occorrrente per il mantenimento dello Stato si è chiesto sempre alle Piccole e Medie Imprese, che si sono viste aumentare periodicamente la pressione fiscale sino ad un limite insopportabile,  per coprire il mancato gettito dei soliti furbetti e ricchi del quartierino.

Camera: Prima approvazione ddl stabilità 2011.

0

Vi elenchiamo i principali provvedimenti della finanziaria 2011 o ddl stabilità approvati in prima battuta alla Camera.

Il nostro commento sui provvedimenti di seguito non può che essere negativo, in quanto le misure non riguardano in alcun modo il sostegno diretto all’incremento della produttività del Paese, tranne qualche granello di sabbia lasciato alla proroga della detassazione degli straordinari, al  finanziamento del settore trasporti, alla proroga del 55% (da utilizzare in dieci anni),  che potrebbero portare un indotto indiretto alle Imprese.
Il resto sono misure di sostegno al welfare, che certamente non sottovalutiamo ma che sono a nostro avviso anche insufficienti.
L’occorrenza delle PMI sono provvedimenti diretti ed immediati scopo la ripresa della produttività aziendale. Difatti non sono in alcun modo previsti INCENTIVI AUTOMATICI sia per le nuove assunzioni sia per l’acquisto di attrezzatture, sia per finanziamenti alle aziende in sturt-up.
(Commento a cura di Rivista Fiscale Web)
Le novità rilevanti del ddl stabilità (manovra finanziaria 2011) in iter parlamentare:
Ambiente. Oltre 130 milioni in 3 anni occorrenti per pagare il personale degli Enti Parco e la ricerca.
Ammortizzatori sociali. Proroga della cassa integrazione in deroga per il 2011.
Asta frequenze. Sono stanziati 2,4 miliardi di euro per le aste delle frequenze digitali da assegnare entro il 31.12.2012.
Autotrasportatori: A supporto del settore 400 milioni e sbloccati 47,6 milioni per la TAV.
Cinque per mille. Il ddl prevede 100 milioni per la proroga della liquidazione del 5 per 1000, contro i 400 previsti.
Comuni. Per i Comuni che hanno violato il patto di stabilità cè il divieto di nuove assunzioni e il taglio del 30% di indennità e gettoni di presenza. 60 milioni invece per i comuni più virtuosi.
Riqualificazione energetica. Proroga dello sgravio del 55% che avrebbe dovuto scadere il 31-12-2010 (come da nostro precedente articolo) fruibile però in dieci anni e non cinque.
Editoria. Per la carta stampata 135 milioni in più rispetto ai 194 già spettanti.
Fondi FAS. 1,5 miliardi per l’edilizia sanitaria pubblica. l’85% andrà alle Regioni del Sud, il 15% al Centro Nord.
Giochi. Previste una serie di misure volte alla regolamentazione del gioco illegale e alla revisione del sistema delle concessioni.
Interventi sociali. Previste una serie di misure volte alla regolamentazione del gioco illegale e alla revisione delle concessioni.
Ticket sanitario. In arrivo 347,5 milioni per il blocco del ticket su diagnostica e specialistica. La somma servirà comunque a coprire solo i primi 5 mesi dell’anno.
Sgravio salario produttività. Con 835 milioni viene prorogata viene prorogata la detassazione del salario per i contratti produttività.
Questi sono in evidenza i provvedimenti di finanza pubblica in corso di approvazione.
(fonte Italia Oggi)

In arrivo la cassa di assistenza sanitaria per i professionisti.

0

In progetto al Ministero del Lavoro la cassa inter-categoriale di assistenza ai professionisti.

Tutte le casse professionali degli ordini faranno parte di questo nuovo istituto che dovra’ sostenere le esigenze di copertura di spese mediche e assistenza sanitaria degli iscritti.

Sono escluse le casse dei commercialisti (Cnpr e Cnpadc).

fonte italia oggi.

Tremonti da Bruxelles: L’unico problema è il nostro debito.

0

Tremonti da Bruxelles: «I partners europei vedono l’Italia come parte della soluzione non  come un problema nell’attuale crisi che colpisce alcuni Paesi dell’euro-zona».

E’ quanto ha detto Giulio Tremonti nella conferenza stampa tenutasi alla fine delle riunioni con l’Eurogruppo e con l’Ecofin. Bisogna aiutare Irlanda e Portogallo a non finire come la Grecia, al fine di scongiurare tale negativa ipotesi anche per l’Italia.

Tremonti ha aggiunto, tornando all’Italia, che “il Governo ha fatto una politica seria e responsabile sul fronte del bilancio e dovrà continuare su questa strada , l’unica nostra criticità – ha detto – è che abbiamo un elevato debito pubblico”.
Fonte: Il Sole 24 ore.
Considerazioni:
Una ventata di ottimismo che non fa mai male. Intanto si ribadisce la necessità di creare dei supporti alle aziende in maniera veloce, per uscire dalla crisi di produttività (come gli incentivi automatici).
Quello che vede Tremonti sul bilancio statale non è lo stesso che si vede facendosi un giro per l’Italia, nelle aziende, tra i pensionati, negli ospedali. Ma detto questo si spera intanto che le parole di Tremonti corrispondano a realtà.

Immobili non accatastati. La regolarizzazione è possibile entro il 31 dicembre 2010.

0

Entro il 31 Dicembre è possibile regolarizzare gli immobili non accatastati o quelli già registrati ma non aggiornati. 

I proprietari di immobili non accatastati  o  accatastati in maniera difforme, dovranno affrettarsi a incaricare un tecnico di loro fiducia per preparare la pratica di registrazione al catasto del bene posseduto.
Scaduto tale termine l’Agenzia del Territorio provvederà ad attribuire all’immobile una rendita presunta e a procedere agli accertamenti del caso anche ai fini dell’applicazione delle sanzioni.
La regolarizzazione degli immobili non accatastati è uno dei tanti modi, purtroppo, di evadere il fisco.
Fonte: Il sole 24 ore.

Modifiche al D.l. 78/2010. In arrivo redditometro e spesometro.

0

Dal primo gennaio 2011 partono le nuove comunicazioni Iva per  le spese  sostenute oltre  la soglia di tremila euro e il redditometro.

Obbligate a questa nuova norma saranno le Imprese ma anche i Privati che con questo  Provvedimento dovranno trasmettere le comunicazioni IVA all’Agenzia delle Entrate per gli acquisti effettuati superiori all’importo suddetto di 3000 euro. Anche i privati quindi, tranne  ripensamenti, saranno alle prese con gli invii telematici.

(aggiornamento 14-1-2012 i privati sono stati esentati, ma potranno essere verificati).

Per il redditometro è in arrivo un doppio contraddittorio.

Per quanto riguarda il redditometro le modifiche normative previste dal D.L. 78/2010 prevedono due distinti momenti di confronto con il contribuente:
  • Dapprima l’Ufficio invierà un questionario al contribuente con cui lo informa sulla incongruenza tra il reddito sinteticamente accertabile  (calcolato mediante i dati in proprio possesso) e quanto dichiarato dal medesimo.  Il questionario, da restituire all’Ufficio , darà modo al contribuente di giustificare tali discordanze.
  • Successivamente se il contribuente non provvederà a compilare e rispedire il questionario (ossia la comunicazione IVA)  o l’ufficio non riterrà valide le argomentazioni giustificative addotte, scatterà il vero e proprio accertamento sintetico ed in tal  caso, come recita la norma modificata dal dl 78/2010, il contribuente riceverà un invito per l’instaurazione del contraddittorio preventivo al fine di fornire elementi giustificativi dello scostamento rilevato dall’Ufficio.
Sono in arrivo in ogni caso i nuovi coefficienti di spesa che terranno conto della territorialità e dello stile di vita dei contribuenti, sulla base di studi campione, come ha comunicato il Direttore dell’Agenzia delle Entrate Befera all’audizione tenutasi in Parlamento.

Considerazioni:

Il Direttore Befera ha affermato che il redditometro così come modificato è inattacabile!!! bè non si è dello stesso parere, è molto ben raggirabile soprattutto dai grandi evasori.

Vi è una palese contraddizione in questo strumento di accertamento detto redditometro al pari degli studi di settore. La contraddizione sta nel fatto che la lotta all’evasione non ha mai considerato che gli evasori sono di due tipi diametralmente opposti:

– gli evasori per necessità (anche se non giustificabili)  che nel dichiarare il vero reddito prodotto sarebbero costretti a chiudere bottega, vista l’elevatissima  pressione fiscale;
e gli evasori a scopo di “indebito arricchimento”, cioè quelli che sono potenti finanziariamente, hanno un’attività molto redditizia, ed evadono appunto allo scopo di aumentare le proprie ricchezze.

Ora l’impatto del redditometro sui primi (evasori per necessità) sarà devastante, in quanto costretti a dimostrare come riescano a sostenere il pagamento di mutui o finanziamenti o come fanno a vivere, e se non lo potranno dimostrare, perchè sono stati aiutati da parenti o amici e non hanno traccia bancaria di tali atipiche entrate, pagheranno attraverso l’accertamento sintetico su ciò che non hanno prodotto;

Ai secondi (evasori a scopo di arricchimento o grandi evasori) probabilmente non sarà inviato alcun questionario da redditometro, perchè nel frattempo si saranno già organizzati con presta-nomi per l’intestazione dei beni spia, con l’intestazione a società con sede in Italia o all’Estero,  con donazioni in denaro ricevute da familiari con tanto di bonifico,  che sono sempre soldi propri in riciclo, con conti correnti cifrati all’estero, ecc. ecc…

Insomma l’evasione a scopo arricchimento, ha un ventaglio di possibilità inimmaginabili altro che redditometro.

Ci ritroveremo presso gli Uffici per accertamento da redditometro invece per artigiani, parrucchieri, piccoli imprenditori, che non solo stanno facendo i conti con la crisi e con la diminuzione del loro giro d’affari, ma pagheranno anche per redditi mai incassati, nel caso in cui, come detto, non potranno dimostrare di avere avuto sostegno finanziario da parenti ed amici, senza citare altro, in quanto non hanno conservato traccia o documentazione che possa attestare di aver avuto un reddito minore rispetto ai loro esborsi finanziari.

Si è d’accordo sulla lotta all’evasione, ma è indubbio che l’accertamento deve investire i contribuenti a 360 gradi, soprattutto i grandi evasori, per una questione anche sociale, altrimenti con la loro sagacia, furbizia ed intelligenza, saranno perfettamente ed all’unità di euro in linea con il redditometro.

Il funzionamento del nuovo redditometro in sintesi.

0

Il redditometro, il nuovo strumento di accertamento, a disposizione del Fisco, ha la funzione di individuare la reale capacità di spesa del contribuente e confrontarla con quanto dichiarato nella denuncia dei redditi.

Il redditometro ha lo scopo di individuazione della reale capacità di spesa del contribuente attraverso determinati “indici di ricchezza” che tengono conto:
1) del possesso di beni spia, tipo aeromobili, imbarcazioni da diporto, autoveicoli, motocicli, roulotte, residenze secondarie, ecc….
2) della spesa per collaboratori familiari, assicurazioni sulla vita, pagamento di canoni di leasing, ecc…
Tali riscontri, come detto, hanno il solo scopo di verificare gli esborsi realmente  sostenuti dal contribuente e a confrontarli con quanto dichiarato.
In particolare se lo scostamento rilevato dal redditometro tra il reddito sinteticamente accertato  e quello denunciato è superiore al 25% , scatta l’accertamento.
E’ opportuno chiarire che al fisco non interessa la proprietà dei  beni  spia (punto 1), bensì i costi sostenuti per il mantenimento degli stessi.