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Guida alla crescita del fatturato per il post-crisi. Le imprese dovranno dotarsi di strumenti di controllo di gestione. Esempi.

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Dopo la crisi le aziende piccole o medio-piccole devono dotarsi di nuovi strumenti di analisi gestionale per poter aumentare il proprio fatturato.
Le PMI che durante il periodo nero sono riuscite a sopravvivere e  a mantenere un buon livello reddituale e di liquidità finanziaria, sono state quelle che avevano già introdotto all’interno della propria struttura organizzativa strumenti di controllo di gestione,  di valutazione delle risorse umane, di controllo del cash flow, di determinazione del break even point, di reporting strategico ed operativo ed infine avevano già introdotto piani di marketing aziendale.
La crisi infatti ha fatto emergere in maniera evidente come anche le piccole e medie imprese abbiano bisogno, soprattutto oggi, di una struttura di controllo di gestione che sia in grado di monitorare in maniera continua il proprio ciclo economico-produttivo.


Ciò è evidente nelle imprese che non hanno mai adottato la pianificazione e il controllo di gestione. In questi 2 anni di forte recessione, tali imprese hanno avuto grandi difficoltà economico-finanziarie che in molti casi ha significato chiudere battenti. 


Il cambio repentino degli scenari economici, finanziari e  di mercato ha gettato nel buio molti imprenditori  che guidavano l’azienda senza utilizzare una benché minima risorsa che potesse realizzare una reportistica di pianificazione e controllo con cui avrebbero potuto,  conoscendo le dinamiche produttive e commerciali della propria azienda,  virare con immediatezza verso strategie alternative interne ed esterne per il superamento della crisi STRUTTURALE che ha vissuto il nostro Paese ed il nostro sistema produttivo e finanziario per quanto riguarda le imprese di ogni ordine e grado.


Parliamo di aziende di ogni dimensione e settore. E’ luogo comune che il controllo di gestione occorra solo per le grandi aziende, mentre i fatti hanno provato che le piccole e medie aziende dotate di un sistema di pianificazione e controllo hanno reagito  bene alla crisi con l’exit strategy o strategia alternativa già prevista nel proprio sistema di pianificazione e controllo.
La convinzione sbagliata è quella che la pianificazione industriale e produttiva, la pianificazione strategica, la pianificazione operativa,  il controllo strategico ed operativo sia necessario solo nelle grandi aziende, mentre invece ogni impresa, anche la più piccola può trarre vantaggio economico dall’utilizzo di strumenti di controllo gestionale, e ciò indipendentemente dalla crisi o meno; l’unico errore è che tali strumenti gestionali devono essere personalizzati e strutturati per quella singola azienda in rapporto alla grandezza, al numero di dipendenti, al fatturato, al settore di appartanenza.


Questa  guida non vuole essere assolutamente uno sproloquio sui vari modelli di controllo di gestione, sulle varie teorie e studi inerenti al tema, sulla teoria di Porter, sulle su cinque forze competitive, catena del valore e quant’altro, o su altre e numerose teorie riguardanti i modelli di gestione, ma solo una guida semplice per l’introduzione di  regole e procedure di pratico  utilizzo (valide sempre non solo nei cicli economici negativi) sinteticamente elencate di seguito, al fine di avere un immediato beneficio sulle perfomance aziendali e sui propri fatturati.


Il tutto per dire che occorre una nuova mentalità nel management delle piccole imprese, nella consapevolezza che anche a crisi superata nulla sarà come prima. Una nuova visione, insomma, di come intendere e quindi gestire la propria azienda.


In particolare ci occuperemo di tre attività principali su cui fondare la ripartenza dell’azienda:

  • ANALISI ESTERNA. (MERCATO DI APPARTENENZA E COMPETITOR).
  • ANALISI DELLA STRUTTURA INTERNA.
  • INTRODUZIONE PRATICA AL SISTEMA DI CONTROLLO DI GESTIONE (ultima ma più importante).

A) Analisi Esterna. 

1) Indagini di mercato.

  •  Elaborazione di un foglio di lavoro (foglio 1) in cui si analizza il proprio mercato di competenza nonché le opportunità di sviluppo futuro e le trasformazioni che ha subito.   
  • Elaborazione di un foglio di lavoro (foglio 2) in cui si confronta con obiettività la propria azienda rispetto ai competitor,  elencando accanto ad ognuno i  propri  punti di forza e di debolezza, con determinazione delle azioni valide e degli obiettivi che l’azienda si pone per il prossimo anno, ed in una successiva o ultima colonna,  i traguardi da raggiungere che siano espressi in fatturato, in volumi di produzione o di  clienti acquisiti (ciò dipenderà dall’azienda e dal settore in cui opera, e nella fissazione del core business da prevedere e monitorare);

2) Strategie di acquisizione di nuovi clienti.

Elaborazione di altro foglio di lavoro (foglio 3) in cui  predisporre un piano strategico a tre anni di riorganizzazione del contatto con il cliente sia esso già acquisito o potenziale, in funzione del nuovo contesto in cui si viene ad operare con l’espletamento delle seguenti attività di marketing:
  • Stima e previsione di azioni efficaci verso i potenziali clienti, facendo un elenco di essi, ognuno con il target obiettivo, e indicando gli importi in volumi che si prevede di fatturare nella griglia triennale sopra menzionata;
  • Elaborazione di un piano strategico del  prodotto o servizio aziendale  che costituisce il cuore dell’azienda affinché esso si distingua (per qualità, per prezzo a parità di qualità, per tempi di consegna o altro), nella sua commercializzazione o proposizione, dai prodotti o servizi dei competitor e possa essere più appetibile dal mercato.

B) Analisi Interna.
 

Dopo aver verificato il mercato di riferimento settoriale e i competitor diretti, attraverso le elaborazioni di cui al punto A, per la sostenibilità e  lo sviluppo del mercato di riferimento occorrerà effettuare un check up interno all’azienda al fine di verificare: 
  • Il grado della forza di vendita aziendale attraverso lo studio attento delle risorse umane disponibili interne ed esterne all’azienda con la misurazione della loro reale predisposizione all’orientamento al cliente, alla centralità in cui pongono il cliente (risorse client oriented) quale fattore determinante di successo;
  • Le risorse umane a disposizione dell’azienda con caratteristiche che collimano con le strategie aziendali, (non sarà più possibile per questo sostenere i costi di risorse non aventi le caratteristiche di cui al punto precedente).  

  • L’occorrenza di un piano sulla propositività  della forza di vendita ed in particolare  la necessità di assegnare alle risorse ritenute idonee singoli clienti o gruppo di clienti  da seguire, che sia già acquisiti o potenziali, fissando con tali risorse gli obiettivi che da essi si attendono in termini di ritorno di fatturato. Assegnazione che il management, come detto, stabilirà in funzione delle peculiari caratteristiche delle singole risorse ed in funzione anche delle caratteristiche personali dei clienti da curare
  • L’occorrenza della fissazione di tempistiche operative in base al target cliente loro assegnato attraverso l’introduzione di strumenti di verifica; (che potrebbe essere un semplice foglio elettronico in cui elaborare una scheda per ogni risorsa e gli obiettivi commerciali loro assegnati con data di assegnazione e verificazione mensile dei risultati ottenuti); 
  • Monitoraggio dei risultati ottenuti tenendo presente che in caso di report non soddisfacenti o completamente negativi occorrerà assegnare con immediatezza e senza indugio tali obiettivi ad altra risorsa anche in corso d’anno.
  • Metodologia di contatto con nuovi clienti:
  1. Attività in ingresso. Gestione di richieste scritte o telefoniche con potenziali clienti. Attività di marketing, telemarketing, pubblicità internet o televisiva;
  2. Attività in uscita. Spedizione di materiale promozionale, comunicazioni via posta elettronica, fax, lettere.
  3. Visite presso il cliente e colloqui diretti personali. 

Riepilogo delle attività di Analisi Interna.

Addetti alla clientela: Valutazione della mentalità orientata al cliente.
Verifica della risorsa rispetto alla sollecitazione del potenziale cliente:
1) Risposta educata=azione passiva; 2) Risposta cordiale=azione passiva; 3) Risposta cordiale e propositiva=azione da privilegiare.

Primo Contatto. Valutazione di ogni punto di accesso del cliente potenziale:

  • Azienda, accoglienza, sito internet, telefono, personale commerciale.

Attività in Entrata.

  • Richieste scritte di contatto via posta elettronica, fax. Valutazione dei tempi di risposta, della propositività e ricerca sistematica del contatto diretto. 
  • Propositività e ricerca di chiusura della vendita o incarico di prestazione.

Attività in Uscita.

  • Spedizione di materiale promozionale. Verifica della  convenienza commerciale, ai fini della vendita, sul canale commerciale e di marketing da utilizzare;
  • Fax, mail, mailing. Utilizzo di tali strumenti per incuriosire o per informare su un opportunità personalizzata, prediligendo la telefonata diretta da o al cliente.
  • Telemarketing. Organizzare un’attività periodica di telemarketing in riguardo alle esigenze e alla potenzialità dell’azienda. Controllo sull’attività propositiva e di interesse suscitato nel cliente.
  • Colloqui diretti. Assicurarsi che i venditori sia fortemente orientati a proporre l’acquisto dei beni e servizi dell’azienda, a chiusura della vendita, e non solo ad esporre l’azienda co i suoi prodotti o servizi.                                            
Si precisa che la guida fin qui esposta è applicabile a tutte le aziende piccole o medio-piccole ma non ad uno specifico settore. Le analisi, quindi, sopra indicate devono essere trasportate per analogia alla singola azienda e al suo particolare segmento di mercato.
In particolare occorrerà far propria solo la logica del piano, in quanto ad esempio un’azienda commerciale è molto diversa da un azienda manifatturiera e da un’azienda di servizi in riferimento alle strategie di marketing da utilizzare. Occorrerà quindi adattare le attività sopra descritte in maniera logica e per grandi linee alla propria azienda, e cambiare le azioni da espletare in riferimento alla caratteristica della propria azienda.
Facendo un esempio, se l’azienda vende servizi di elevato livello professionale, non potrà certamente, per opportunità commerciale, proporsi ai potenziali clienti con mailing periodiche, o contatti porta a porta. Si privilegerà, ovviamente, il contatto diretto, magari dietro appuntamento, e la risorsa assegnata a tale incarico dovrà avere determinate caratteristiche: in questo esempio, in particolare, nel contatto diretto con il potenziale cliente dovrà suscitare in esso in primis serietà e fiducia  e solo in seconda battuta dimostrare di essere tecnicamente molto preparato sui servizi altamente professionali che l’azienda si propone di collocare. 


C) Controllo di Gestione.


La pianificazione ed il controllo gestionale hanno la finalità di supportare le attività di marketing già sopra esposte e già effettuate, al fine di poter redigere un budget economico-patrimoniale su base triennale e sulla base di questo un budget operativo per l’anno successivo; un controllo strategico per la verifica degli scostamenti di quanto pianificato con il budget strategico e quanto realizzato, un controllo operativo per la verifica degli scostamenti di quanto pianificato con il budget operativo e quanto realizzato. In particolare: 
  • Creare un budget strategico, su base pluriennale, in cui saranno fissati gli obiettivi di medio e lungo termine che l’azienda vuole raggiungere, sia in termini di quota di mercato, che di fatturato nonchè di ritorno degli investimenti realizzato in base alla vision del management;
  • Creare un budget operativo, su base annuale, in cui saranno fissati gli obiettivi di breve termine che l’azienda vuole raggiungere, sia in termini di quota di mercato, che di fatturato nonchè di ritorno degli investimenti e contestualmente un controllo operativo, per la verifica mensile degli scostamenti di quanto previsto nella pianificazione o budget operativo e quanto realizzato. 

La sua finalità è in ultimo il controllo ex ante della sostenibilità dei costi previsti.

Questo punto è l’aspetto più importante ed il cuore della guida, in quanto la contigenza e la necessità dell’aumento del fatturato  CI IMPONE di soffermarci su questo preciso strumento di breve termine. E per il quale al termine della guida sarà pubblicato un esempio di budget, pratico e di facile lettura studiato per la pianificazione ed il controllo del solo conto economico, come misura anticrisi, uno strumento sintetico, che permetterà di realizzare la: 

    1. Creazione del budget economico su base annuale;
    2. Il controllo degli obiettivi di fatturato previsti in budget;
    3. Il controllo degli obiettivi di contenimento dei costi previsti in budget;
    4. Il controllo degli indici e rapporti tra costi e ricavi;
    5. La determinazione del break even point secondo la sua determinazione in budget di costi fissi e variabili e il controllo infrannuale del suo andamento;
    6. Contestualmente Il controllo dei margini di contribuzione previsti in budget;
    7. La divisione dei costi per natura sia in budget che a consuntivo per la verifica dello sforamento per singoli gruppi di costi distinti per natura. 
    8. Proiezione trimestrale del budget di cui al punto 1) realizzato su base annuale per la verifica dell’andamento del fatturato e la proiezione di profitto o UTILE per il 31-12-2011.

    E’ chiaro che se la verifica a metà anno non è positiva in riferimento ai punti da monitorare di cui sopra l’imprenditore dovrà prendere delle decisioni immediate ed importanti e adottare una strategia alternativa per chiudere l’anno con un utile operativo.
    Per questo l’adozione di tale strumento è il più importante perchè al di là del marketing esso verifica la sostenibilità finanziaria ed economica della gestione aziendale in corso d’anno.

Molti software di controllo di gestione sono sovradimensionati o sottodimensionati rispetto all’azienda. Troppo sintetici se essa conta più di 50 dipendenti troppo analitici se l’impresa ha un numero di dipendenti inferiore a 50 unità. 
Con l’utilizzo di un normale foglio elettronico invece si potrà costruire un sistema di pianificazione e controllo in maniera personalizzata e proporzionato dimensionalmente all’impresa sia per le informazioni che da esso sistema il management si aspetta di ricevere sia per il  tempo e i costi di una eventuale risorsa che occorre per il suo utilizzo.


Riepilogo della guida:

1) Controllo del mercato di appartenenza e sostenibilità complessiva dell’azienda in rapporto al proprio segmento di mercato. 
2) Analisi della forza di vendita, con previsione dell’azione di marketing rispetto al fatturato atteso.
3) Creazione di un sistema di pianificazione e controllo, sintetico e pratico con cui poter determinare il budget per l’anno prossimo; controllare periodicamente l’andamento dei dati reali rispetto allo stesso budget; intervenire drasticamente qualora ciò sia necessario al fine della sopravvivenza dell’azienda.


Ecco un esempio di budget di conto economico (a mò di esempio solo per alcuni centri di costo) che consentirà di avere nello stesso prospetto due ottiche e visioni diverse di  pianificazione e successivo controllo:  

BUDGET ANNO____
descrizione Ricavi e Costi
Ricavi
Costi fissi
Costi variabili
Ricavi



Rimanenze finali



A) Totale Ricavi
totale
Totale
totale
 Gruppo B. Costi diretti fissi



Rimanenze iniziali



costi diretti



costi diretti



costi diretti



costi diretti



costi diretti



costi diretti



costi diretti



Costo del personale



B) Totale costi diretti
Totale
Totale
totale
A-B) Primo Margine di contribuzione
Differenza tra ricavi e gruppo B


Gruppo C. Costi diretti variabili



costi variabili



costi variabili



costi variabili



costi variabili



costi variabili



costi variabili



costi variabili



costi variabili



costi variabili



costi variabili



costi variabili



C) Totale Costi diretti variabili



A-B-C) Secondo Margine di contribuzione
Differenza tra ricavi e gruppo B+C

totale costi fissi
totale costi variabili




  • La prima ottica è verticale a direct costing. Consente di verificare i margini di contribuzione e l’incidenza dei vari gruppi di costi distinti per natura rispetto al fatturato. 
  •  La seconda ottica, (nello stesso foglio) riporta in maniera orizzontale a budget i costi fissi e i costi variabili e consente di determinare il punto di pareggio o break even point. Nello stesso spreed sheets inoltre si potrà creare altro foglio  o altre colonne nello stesso foglio per il controllo mensile a consuntivo. Consentirà di verificare e proiettare i dati reali mensili su base annuale e avere una prima idea sull’andamento reale economico aziendale dell’Impresa confrontando tali dati con il budget annuale.
Chiaramente il prospetto consentirà all’azienda di poter avere in un unico foglio budget e consuntivo infrannuali e consentirà di avere con immediatezza una visione d’insieme.
Il modello da noi realizzato, qui esposto, in forma sintetica, manca ovviamente delle colonne del punto di pareggio, e della struttura dei report consuntivi.

Guida realizzata da Giuseppe Merola – Commercialista – Rivista fiscale Web.

(potrete scriverci attraverso il form presente nel link QUESITI per l’invio del modello completo).


Decreto Milleproroghe: Approvato ieri dal Consiglio dei Ministri.

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Come tradizione è arrivato anche quest’anno l’approvazione del decreto milleproroghe. Tra i provvedimenti di maggior rilievo:
  • Rifinanziamento del 5 per mille per le associazioni di volontariato, onlus, università ed enti di ricerca. Riallocati i 300 milioni mancanti dei 400 previsti di cui 100 già stanziati per i malati di SLA con la legge di stabilità. Non sono occorse nuove risorse incidenti sul bilancio statale in quanto 50 milioni sono arrivati dall’estinzione del fondo per i ripiani dei comuni in dissesto finanziario, 50 dai brevetti, 9 dalle sanzioni antritust, ed altri recuperi minori. Mancherebbero, per completare i 300,  95 milioni che probabilmente saranno presi dalla diminuzione di 100 milioni del fondo per l’editoria e dell’emittenza radiotelevisiva locale previsto dalla legge di stabilità;
  • Proroga al 30 giugno 2011 dei versamenti di imposte e contributi delle imprese e  persone fisiche colpite dalle alluvioni nel Veneto. Si ricorda che la proroga riguarda solo imprese e cittadini che hanno ricevuto ordinanza di sgombro o evacuazione con successiva conferma dei danni da parte del Commissario straordinario per l’emergenza alluvionati.
  • Differimento di un anno per l’entrata in vigore della riscossione diretta degli enti locali prevista per il 31-12-2010. In questo caso i comuni avranno tempo fino al 31/12/2011 per indire la  gara per la  concessione del servizio di riscossione diretta.
  •  Differimento del termine di approvazione e revisione degli studi di settore, previsto dalla precedente normativa per il 30 settembre di ogni anno,   al 31 dicembre 2011 e 2012. 
  • Proroga dell’efficacia anche  per il 2011 delle leggi regionali promulgate per le tasse  automobilistiche e per l’IRAP. Per quest’ultima la proroga si è resa necessaria per assicurare la continuità nel gettito fiscale fino all’entrate in vigore del federalismo fiscale.
  • Proroga per l’emersione degli immobili fantasma al 28 febbraio 2011. Di fatto i proprietari dovranno affrettarsi ugualmente alla regolarizzazione mediante richiesta di accatastamento poichè  entro questi due mesi  l’Agenzia del Territorio potrà comunque  attribuire una rendita presunta con le relative sanzioni, qualora appunto l’immobile non sia accatasto prima di tale procedura d’ufficio.
Altri provvedimenti riguardano la proroga al 30-06-2011 degli sgravi fiscali per il settore cinematografico.
Per gli appalti viene ridotto a 30 giorni il termine per il ricorso incidentale nei procedimenti amministrativi.
Proroga fino al 2014, per i precari della scuola, per l’inserimento in altre provincie rispetto a quella di appartenenza ancora a pettine e non a coda. 
fonte: Il sole 24 ore.
Gravemente penalizzate le emittenti televisive locali e l’editoria visto il servizio pubblico che esse svolgono in materia di informazione giornalistica non solo locale. In particolare per le emittenti locali è l’ennesimo colpo negativo ricevuto dal Governo, dopo altri tagli  ed anche con la riduzione delle frequenze disponibili per l’assegnazione delle stesse alla telefonia mobile.

PIA Regione Calabria – Sostegno Piani Sviluppo aziendale PMI.

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Sostegno ai piani di sviluppo aziendale delle PMI calabresi. POR/FESR 2007/13.
Le agevolazioni sono concesse, nella forma del contributo in conto capitale, nella misura del 40% per le medie imprese e del 50% per le piccole imprese in riferimento alle spese ritenute ammissibili.  Il contributo massimo non può superare l’importo di euro 400.000,00.
I soggetti beneficiari sono sia le PMI che le imprese artigiane che in base alla tabella ATECOFIN 2007 rientrano nel gruppo:
  • B. Estrazioni di Minerali.
  • C. Attività Manifatturiere.
  • E. Fornitura di Acqua, attività di gestione e risanamento rifiuti ad esclusione divisione 36.
  • H. Trasporto e magazzinaggio. Divisione 52 ad esclusione gruppo 52.29.
  • J. Servizi di comunicazione ed informazione solo per le divisioni 62 e 63.
  • M. Attività professionali, scientifiche e tecniche solo per la divisione 72 classi 71.2 e 74.1.
  • S. Altre attività di servizi solo per la categoria 96.01.10.
La Regione Calabria ha pubblicato un avviso preinformativo su tali contributi PIA (pacchetto integrato agevolazioni) a sostegno della competitività delle proprie imprese artigiane, industriali e di servizi. 
E’ previsto un procedimento unico per la domanda di agevolazione, la procedura di istruttoria e la concessione dei finanziamenti.
La dotazione finanziaria è di 42 milioni. Al momento non è stata pubblicata la data di scadenza.
Le Imprese interessate dovranno inoltrare domanda all’indirizzo:
Regione Calabria
Dipartimento 5 – Attività produttive.
Viale Cassiodoro – Palazzo Europa.
88100 CATANZARO
In riguardo a tali finanziamenti per maggiori ed ulteriori informazioni si potrà consultare il sito internet della Regione Calabria.
Fonte: Vect Sym

Cessione di quote società in nome collettivo. Sentenza Cassazione n. 25123.

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La cassazione con la sentenza n. 25123 depositata in data 13-12-2010 ha precisato che in caso di cessione di quote di snc, il socio cedente non risponde verso la società e il cessionario per le obbligazioni societarie, anche se sorte anteriormente alla data di cessione. Il cedente in tali casi risponde solo verso i creditori della società per debiti sorti prima della data di cessione e quando ques’ultima non abbia le sostanze per il pagamento dei debiti sociali.
La cassazione ha richiamato l’art. 2290 del codice civile, che disciplina il caso di scioglimento del rapporto sociale limitatamente ad un socio:
Egli o i suoi eredi rispondono solo verso i terzi creditori per debiti sorti anteriormente all’atto di cessione ma dopo la preventiva e infruttuosa escussione del patrimonio sociale, fattispecie che secondo i giudici non è applicabile quando tale diritto è invocato dalla società o dai soci attuali  o dal socio cessionario per i debiti sociali. Posizione rafforzata nel caso di specie, dal fatto che il cedente della quota non ha garantito al cessionario l’inesistenza di debiti sociali. 
Nella sostanza nel momento in cui si effettua una cessione di quote di società in nome collettivo il cedente si libera delle obbligazioni societarie di cui era illimitatamente responsabile, salvo in caso in cui, per le obbligazioni societarie sorte anteriormente alla data di cessione la società medesima non possa adempiere, ed in tal caso risponde verso i creditori per le obbligazioni sorte prima della vendita della sua quota.
Il cessionario o la società invece non possono chiedere la restituzione di parte delle obbligazioni societarie, anche se sorte anteriormente alla cessione, quando il cedente non abbia garantito l’inesistenza di debiti sociali.

Misura del saggio di interessi legali: sale all’1,50 % dal 1-01-2011 …. segnali di ripresa.

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Fonte: Ministero dell’Economia.
 
A cura di Redazione Fiscale Web.
 
“Anche se costerà di piu’ l’eventuale ravvedimento operoso per il tardivo versamento delle imposte sia dirette che indirette , il ritocco di mezzo punto del saggio legale di interessi lo riteniamo un segnale di ripresa se si pensa che solo un anno fa era stato drasticamente diminuito dal 3% al 1% a decorrere dal 1-01-2010 per effetto della crisi finanziaria.” 
 
 Con decreto del ministero dell’Economia emanato in data 7 dicembre e pubblicato in G.U. n.292 del 15 dicembre 2010 gli interessi legali previsti dall’art. 1284 del C.C. sono stati fissati all’1,50 % con decorrenza 1-01-2011. Riguardano tutte le dilazioni in cui è applicata la disposizione contenuta nell’art. 1284 sopra citato del codice civile.
 
Ricordiamo che il ravvedimento operoso può essere utilizzato esclusivamente per gli omessi versamenti di tributi, sia per imposte dirette che indirette compresa l’ICI, mentre non può essere utilizzato ad esempio per il mancato versamento di contributi.
 
In particolare diventerà più caro il ravvedimento operoso sia breve che lungo, che  comunque sino al 31-12-2010 dovrà essere eseguito in questo modo:
 
  • Ravvedimento operoso breve. Il pagamento di omessi versamenti effettuato entro 30 giorni dalla scadenza originaria si calcola aggiungendo al tributo impagato la sanzione del 2,50% aumentata dell’1% di interessi legali calcolati su base giornaliera;
  • Ravvedimento operoso lungo. Il pagamento di omessi versamenti effettuato entro  il termine di presentazione della dichiarazione dell’anno in cui è stata commessa la violazione (30/09 anno successivo all’omissione) si calcola aggiungendo al tributo impagato la sanzione del 3,00% aumentata dell’1% di interessi legali calcolati su base giornaliera.

 Dal 1-01-2011:

  • Ravvedimento operoso breve. Il pagamento di omessi versamenti effettuato entro 30 giorni dalla scadenza originaria si calcolerà aggiungendo al tributo impagato la sanzione del 2,50% aumentata dell’1,50% di interessi legali calcolati su base giornaliera;
  • Ravvedimento operoso lungo. Il pagamento di omessi versamenti effettuato entro  il termine di presentazione della dichiarazione dell’anno in cui è stata commessa la violazione (30/09 anno successivo all’omissione) si calcolerà aggiungendo al tributo impagato la sanzione del 3,00% aumentata dell’1,50% di interessi legali calcolati su base giornaliera.
(Attenzione agli omessi versamenti scadenti nel 2010 e pagati con ravvedimento nel 2011. In tal caso occorrerà frazionare il calcolo degli interessi.)

 Completando il discorso sul ravvedimento operoso e per effetto della legge sulla stabilità, dall’1-02-2011 aumenteranno anche le sanzioni e quindi i termini di calcolo saranno questi:

  • Ravvedimento operoso breve. Il pagamento di omessi versamenti effettuato entro 30 giorni dalla scadenza originaria si calcolerà aggiungendo al tributo impagato la sanzione del 3,00% aumentata dell’1,50% di interessi legali calcolati su base giornaliera;
  • Ravvedimento operoso lungo. Il pagamento di omessi versamenti effettuato entro  il termine di presentazione della dichiarazione dell’anno in cui è stata commessa la violazione (30/09 anno successivo all’omissione) si calcolerà aggiungendo al tributo  impagato omesso la sanzione del 3,75% aumentata dell’1,50% di interessi legali calcolati su base giornaliera. 

Per la determinazione degli interessi si ricorda la formula per il calcolo da inserire in F24 con il codice tributo all’uopo istituito:

   importo omesso x giorni ritardo (data vers. – data scadenza orig.) x 1 o 1,5 
Int=————————————————————————–
                                                 36500
 
*nel caso di versamenti a cavallo d’anno 2010-2011 occorrerà effettaure due volte il calcolo per i giorni che vanno dall’omesso versamento al 31-12-2010 e per i giorni che vanno dal 01-01-2011 al giorno di effettivo versamento.

Via alle imprese di installazione di impianti fotovoltaici, ottimi incrementi dei consumi nel 2009.

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A cura di Giuseppe Merola – Rivista Fiscale Web.
Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico.

Da qualche tempo stiamo registrando un buon aumento delle imprese impegnate nel fotovoltaico; ottima scelta imprenditoriale perchè gli incrementi degli impieghi sono in forte crescita.
Quindi via alle imprese di costruzione e installazione di impianti fotovoltaici.    
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha diramato Il BEN (Bilancio energetico nazionale 2009), con cui si analizzano gli andamenti energetici e il confronto con gli altri Paesi. 
Nel 2009 per il nostro Paese tale Bilancio Energetico ha registrato buoni risultati:
  • una diminuzione  del 5,7 % dei consumi energetici interni;
  • un incremento di produzione energetica interna del 2,1%.
  • una crescita delle importazioni di energia elettrica;
  • una dimunuzione di tutti gli altri consumi (combustibili solidi- gas naturale e petrolio).

 Il Bilancio Energetico Nazionale riporta sia le quantità fisiche di energia prodotta e consumata sia le stesse quantità rapportate in quantità teoriche di petrolio,  in considerazione  anche dei valori relativi alle trasformazioni delle fonti di energia, alla produzione effettiva delle fonti secondarie e ai consumi finali.

 

Riteniamo che il dato più importante sia che nel 2009 l’energia prodotta da fonti rinnovabili abbia registrato un incremento del 15,7%  mentre gli utilizzi sono cresciuti di oltre il 18% rispetto all’anno precedente.

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Redazione Rivista Fiscale Web.

La crisi è finita siamo in ripresa. 17 Dicembre 2010.

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Indagini Ocse, Censis, Ecofin, Fmi, Banca d’Italia, Commissione Ue, Istat, stanno deprimendo banche ed imprenditori.
Probabilmente non li abbiamo nominati tutti, ne mancherà sicuramente qualcuno:

Sono tutte le Commissioni e Istituti che analizzano rating, pressione fiscale, livello di disoccupazione, qualitá della vita e via dicendo del nostro Paese.
Ogni giorno ci bombardano di notizie negative, ogni giorno ci tolgono lo spazio vitale, ogni giorno ci tolgono la voglia; ogni giorno ci tolgono un pezzo di PIL.

Leggete bene i rapporti di questi Istituti, ognuno ha un piccolo segnale positivo di rimbalzo.
Oppure chiedetelo a Luigi De Berardinis amministratore della Conad che ha aperto 266 nuovi NEGOZI in 3 anni, forse non legge i giornali e pensiamo abbia fatto bene.

Forse non ve ne siete accorti ma la crisi é FINITA siamo già in ripresa.

A cura di Rivista fiscale Web.
Vietata la riproduzione anche parziale.
friday, 17 december 2010.
Url post: http://quesititaxlex.blogspot.com/2010/12/la-crisi-e-finita-siamo-in-ripresa.html
pubblicato in data 17 dicembre 2010.

Inail: stanziati 60 milioni di euro per le imprese chei investono in sicurezza.

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L’Inail con un comunicato diramato in data 10 dicembre 2010, ha reso noto di aver stanziato 60 miloni di euro da ripartire tra le regioni, per le imprese che migliorano i livelli di salute e sicurezza suoi luoghi di lavoro attraverso l’erogazione parziale del costo di progetti realizzati a tale scopo.
Le richieste di contributo potranno essere presentate direttamente attaverso il sito Inail dal 12 gennaio al 14 febbraio 2011.
Fonte bdc news.

Irap: indicazione nel modello delle aliquote nazionali e regionali.

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Irap 2011, debutta la bozza in appendice, con le aliquote nazionali e regionali.

Le nuove bozze di modulistica per l’anno d’imposta 2010 si arricchiscono anche del modello società di capitali. Scompare il quadro RS e i dati di bilancio secondo i criteri del C.C..

Al debutto invece il frontespizio studiato ad hoc per il transfer pricing che entra a vele spiegate in UNICO (oggi chiarimenti con la circolare n. 58 di cui al decreto n.471/97 in cui i prezzi di trasferimento infragruppo anche provati mediante documentazione incompleta non danno luogo a sanzioni purchè tale documentazione sia conforme ai prezzi indicati).

La nuova appendice IRAP, invece, riporta l’elenco completo regione per regione delle modifiche alle aliquote da esse deliberate,  oltre alle aliquote nazionali previste per le pubbliche amministrazioni e per il settore agricolo.
Fonte: Italia Oggi.