Il ricercatore universitario a tempo pieno non può svolgere la libera professione. Sentenza 389 2011.
F24 on line obbligatorio senza sanzioni.
Molti nostri clienti ci stanno chiedendo a più riprese come mai le banche accettano i loro versamenti F24 quando c’è l’obbligo dell’invio telematico ? Ovviamente si tratta di persone fisiche titolari di partita iva. E soprattutto ci chiedono quali sono le sanzioni per aver violato l’obbligo. Abbiamo fatto una serie di ricerche ed effettivamente per tale violazione non è prevista una sanzione, almeno sino ad oggi.
Ci siamo rivolti anche ad un funzionario dell’Agenzia Territoriale il quale ci ha confermato che al momento non sono previste sanzioni.
A nostro parere, la sanzione è indiretta, nel senso che coloro che non effettuano i versamenti on line, potrebbero essere segnalati ed avere una verifica fiscale, in quanto si ritiene non si spiega il motivo per il quale essi non vogliano avere un conto corrente bancario.
Vorremmo sapere cosa ne pensano i colleghi…
Fotovoltaico: Mercato in continua crescita.
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Il nostro Paese non ha risorse energetiche tradizionali (gas e petrolio) che coprono il fabbisogno del Paese;
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Gli utilizzatori di impianti fotovoltaici avranno un notevole risparmio economico rispetto al consumo di altre forme di energia, elettrica e del gas;
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Notevole miglioramento sul fronte della Green Economy.
1) Lo sviluppo esponenziale delle aziende che operano nel settore;
2) Il risparmio dello Stato in termini di importazioni di gas e combustibili dall’estero;
3) Il risparmio economico delle famiglie e, non ultima, l’autonomia del proprio sistema energetico rispetto ad eventuali malfunzionamenti della rete elettrica o del gas.
Agevolazioni fiscali: Piano casa, spese per lavori di ampliamento.
Rimborsi Iva soggetti passivi non residenti: prorogato il rimborso al 31/03/2011.
Unico 2011: Modulo RW – Dichiarazione per nuda proprietà ed usufrutto.
Con risoluzione n. 142/E del 30/12/2010 l’Agenzia delle Entrate ha indicato le modalità di compilazione del modello Rw (detenzione di beni e redditi all’estero o trasferimenti da e per l’estero) incluso in Unico/2011. Ha precisato anche in che modo e con quali valori i titolari di diritti di nuda proprietà ed usufrutto debbano dichiarare tali detenzioni estere.
Detrazioni per figli a carico: Genitori divorziati.
Dipendenti Pubblici: i parametri di valutazione ancora occorrono di chiarezza e concretezza.
- l’accessibilità al servizio a cui è assegnato il dipendente;
- la tempestività nelle risposte date agli interlocutori;
- la trasparenza necessaria in quanto impiegato dello Stato e pagato dai cittadini;
- l’efficacia della propria attività in riferimento alle mansioni assegnate e alla loro tipologia.
- Rilevanza;
- Accuratezza;
- Temporalità;
- Fruibilità;
- Interpretabilità;
- Coerenza.
ogni volta che il servizio viene erogato.
In ultima analisi pensiamo che la migliore soluzione per ottenere:
- una migliore qualità e quantità dei servizi pubblici erogati;
- un miglioramento delle performance dei dipendenti pubblici;
- una valutazione obiettiva e meritocatrica a favore dei dipendenti più attivi e produttivi;
- ed in ultimo una valutazione obiettiva dell’O.I.V. competente;
Il revisore da controllore diventa controllato. D.lgs. 39 del 27/01/2010 – G.U. 68 del 23/03/2010.
. se le informazioni attinte dagli amministratori ai fini della revisione siano state ricevute per iscritto;
. se siano stati applicati correttamente i principi di revisione;
. se i revisori si sia attenuti al requisito della indipendenza rispetto agli enti o societá sottoposti al loro controllo;
. se la qualità e quantitá delle risorse impiegate nella attivitá siano state sufficienti ai fini di un corretto e completo controllo dagli stesso espletati;
. se abbiano ottemperato alla valutazione della congruitá dei corrispettivi;
In sostanza il controllo di qualitá, a cui essi saranno sottoposti, valuterá in che modo e con quali documenti abbbiano espletato il loro incarico. Per inciso la documentazione di lavoro andrà conservata per dieci anni a decorrere dalla data della relazione di revisione.
Agli obblighi qualititativi della revisione espletata dal professionista si era tenuti anche in precedenza, oggi però questa, non solo diventa una scomposizione di precise azioni che il revisore deve porre in essere ma anche un’attività da svolgere in maniera qualitativamente elevata. Trattasi dei principi di revisione ISA (international standards on auditing) introdoti dalla richiamaaa direttiva CEE.
Non sempre i revisori si attengono scrupolsamente ai loro obblighi di controllo.
Tali nuove norme di verifica delle attività svolte dal revisore sono l’occasione attraverso la quale gli amministratori prendano coscienza della mutata situazione in materia di controllo legale dei conti e di conseguenza si adoperino per dare una piena collaborazione al revisore, al fine permettergli di svolgere, nel pieno rispetto delle norme, il delicato compito che gli è stato assegnato.
Facendo un esempio, non basterá più chiedere agli amministratori, i presumibili esborsi della società a seguito del ricevimento di un avviso di accertamento, (al fine di poterli allocare in bilancio nella previsione della loro copertura), ma bisognerá che tale documentazione sia consegnata per iscritto e con data certa al responsabile della revisione. Tale normativa è volta a permettere di avere dei report effettivi sulla reale situazione economica, finanziaria, patrimoniale e di governance dell’azienda sottoposta a revisione, e ciò a tutela dei TERZI.
Così per tutti i colloqui che si avranno con gli amministratori occorrerá redigere apposito verbale.
Successivamente, con decreti attuativi, saranno emanati nuovi e precisi parametri riguardanti le attivitá cui è tenuto il responsabile della revisione.
A seguito del controllo di qualitá sull’attività svolta dal revisore, e qualora venga riscontrato un suo omportamento non conforme alla legge, potrebbe scattare, a suo carico, l’accertamento da parte del Ministero dell’Economia con conseguenti ed eventuali sanzioni quali la sospensione dal registro o la revoca degli incarichi in essere.
Fonte:
Decreto Legislativo 27 gennaio 2010, n. 39:
“Attuazione della direttiva 2006/43/CE, relativa alle revisioni legali dei conti annuali e dei conti consolidati, che modifica le direttive 78/660/CEE e 83/349/CEE, e che abroga la direttiva 84/253/CEE” pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 23 marzo 2010, n. 68 – Supplemento Ordinario n. 58.
Mutui casa 2011, guida alla scelta del tipo di tasso: fisso o variabile o misto.
Anche per i prossimi due anni si può stare tranquilli in quanto si prevede che la base del tasso variabile EURIBOR raggiungerà la media storica del 3% solo nel 2012, se si pensa che ad ottobre 2008 era al 4,57%. Il tasso variabile finito ed effettivo applicato sul finanziamento ipotecario si determina sommando al tasso euribor di riferimento lo spread (guadagno della banca) normalmente intorno all’1,65 % o giù di lì, con il risultato che su di un mutuo a tasso variabile si pagherà , sull’importo ricevuto in prestito, un interesse uguale a 1,05 (euribor marzo ) + 1,65 (spread banca) = 3,70% (effettivo). Ovviamente lo spread varia da banca a banca e può essere anche oggetto di trattativa all’atto della stipula.
il 2-01-2008 è stato contratto un mutuo quindicennale, a tasso variabile, pari a 150.000,00 euro , soggetto a euribor a 3 mesi (4,57 % gennaio 2008) per il quale quindi si pagava una rata di 1283,68 euro al mese (aggiungendo al 4,57% sempre lo spread dell’1,65% della banca per un tasso finito del 6,22%.
Per i mutui modulari vale la stessa indicazione. Difatti i mutui modulari o misti sono quei mutui che durante l’intera durata del finanziamento danno la possibilità di passare dal tasso fisso al variabile e viceversa a step annuali. Per esempio per un mutuo quindicennale si può esercitare l’opzione al 2°, 5°, 7° e decimo anno; scadenze in cui si può decidere di pagare da un tasso fisso al variabile e viceversa.
– il tasso fisso IRS è visto in crescita;
– il piano famiglie adottato dall’Abi che a settembre aveva permesso la sospensione del pagamento delle rate per 31.000 famiglie scade a gennaio 2010, ma che con ogni probabilità a detta dell’Abi sarà riconfermato).
– sul piano famiglie suddetto in ogni caso non bisogna far riferimento perchè solo 1 famiglia su tre che ne ha fatto richiesta ne ha ottenuto la sospensione, in quanto, per accedervi, devono ricorrere gravi motivi quali ad esempio la perdita del posto di lavoro e con famiglie mono-reddito.
Certamente la tentazione, di chi ha già in essere un mutuo, di passare dal tasso variabile al tasso fisso non è una scelta da scartare a prescindere; chi punta sulla sicurezza di una rata stabile per tutta la durata del finanziamento può scegliere il fisso per poi riscontrare a posteriori di aver adottato una strategia valida. Attualmente la scelta del tasso fisso non ha certamente una convenienza finanziaria, ma probabilmente solo una convenienza soggettiva del mutuatario per una tranquillità personale-caratteriale sulla sicurezza dell’importo da pagare.
A nosto parere, viste le notevole incertezze finanziarie e le sicure volatilità delle borse dei prossimi anni e quindi dei tassi di interesse, tra cui Euribor e Irs, il mutuo da scegliere che sia nuovo o surrogato (da un mutuo precedente) è quello MISTO O MODULARE, in cui sono previste contrattualmente vie d’uscita intermedie rispetto all’intero periodo di ammortamento, cioè diritti di opzione a cadenza biennale o triennale con cui poter passare da un tipo di tasso ad un altro a seconda di valutazioni di convenienza e analisi delle prospettive future.
In questo momento, ad esempio, per un nuovo mutuo si potrebbe partire con il tasso variabile perchè più conveniente, e tra due anni valutare se continuare sempre con il variabile oppure passare al fisso per altri due anni o tre anni.
In quella data occorrerebbe prima valutare il tasso euribor vigente per poi fare una prevesione per il futuro a due o tre anni:
- se ad esempio si prevede all’atto dell’opzione e fino alla prossima un’incremento notevole del tasso Euribor, in quel caso ovviamente si opterebbe per l’applicazione del tasso fisso, se quest’ultimo desse più garanzie di convenienza, e ciò rispetto anche alla durata residua del finanziamento.
In tal modo si potrebbe giocare con tranquillità al risparmio di interessi.
Stessa cosa vale se si decide di accendere un mutuo variabile con cup (o tetto massimo), nel senso che il mutuo acceso è a “tasso variabile puro” (attualmente come detto conveniente) ha un ombrello (con cui ripararsi) o tetto previsto in contratto, oltre il quale il variabile non può salire. “Ad esempio con un tasso variabile con cup – tasso massimo applicabile- del 5,50% (che corrisponderebbe forse al tasso fisso tra qualche anno) si fruirebbe intanto oggi del risparmio dovuto al bassissimo euribor per poi mal che vada ritrovarsi tra qualche anno a pagare quanto si sarebbe pagato già da adesso scegliendo il fisso.
n.b.: Gli spread applicati dalla banca, e da noi indicati a mò di esempio all’ 1,65% variano da istituto ad istituto, per cui non hanno riferimenti reali al mercato attuale.
Legenda:Euribor = Euro interbank offered rate sono i tassi interbancari a breve termine, utilizzati nell’area Euro. Sono rilevati giornalmente per diverse periodi di finanziamento. Sono applicati anche per i mutui, quale parametro per l’applicazione degli interessi, di solito a 3 o 6 mesi.Irs = Interest rate swap sono tassi interbancari a medio-lungo termine e vengono utilizzati per ricavare la rata fissa ed immodificabile per tutta la durata del prestito. Variano al variare della durata del prestito.
Commento a cura di Rivista Fiscale Web.
Fonte ideativa: Il sole 24 ore.