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Prestito d’onore: guida pratica per la presentazione della richiesta.

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Il prestito d’onore consiste in un contributo erogato dallo Stato per l’avvio di una attività o professione individuale.

PREMESSA
La disoccupazione… è una piaga insanabile, con una percentuale che raggiunge addirittura il 30% al Sud Italia.
Se avete una buona idea imprenditoriale esiste sempre la possibilità di mettersi in proprio.
A tal fine ci soffermeremo sui finanziamenti previsti per il Sud ed in particolare sul “prestito d’onore” (D.Lgs 185/2000 Tit. II).
E’ d’obbligo e opportuno fare preliminarmente una premessa e raccomandazione:
Esiste la concreta possibilità di ottenere il prestito d’onore, ma prima di procedere, è  opportuno ed indispensabile individuare un settore che possa essere valido ed appetibile dal punto di vista del mercato e di conseguenza della redditività. Ciò perchè avuto il finanziamento, che sarà sufficiente solo per la partenza dell’attività, a regime potreste trovarvi uno studio, un’esercizio commerciale o artigianale che non ha introiti ed a quel punto avrete perso il vostro tempo e creato un danno allo Stato.
IL PRESTITO D’ONORE CHI PUO’ ACCEDERVI.
L’Agenzia Invitalia s.p.a. finanzia l’avvio di piccole attività imprenditoriali da parte di disoccupati o persone in cerca di prima occupazione tramite il prestito d’onore che consiste in un contributo di 15.000 euro a fondo perduto e 15.000 da restituire a tasso bassissimo. 
REQUISITO TERRITORIALE.
La residenza e/o la sede legale, operativa ed amministrativa deve essere ubicata nel territorio dello Stato ed inoltre, come detto, non dovete essere occupati alla data di presentazione della domanda nè essere titolari di partita iva non cessata.
Per richiedere l’ agevolazione del prestito d’onore occorre presentare una domanda corredata dal piano d’impresa che evidenzi il profilo del proponente e l’iniziativa imprenditoriale, e descriva inoltre la validità tecnica, economico-finanziaria dell’idea imprenditoriale. (Tutto il materiale occorrente lo troverete sul sito www.invitalia.it). Compilate tutti i moduli che troverete sul sito, ed entro cinque giorni dalla presentazione telematica della vostra pratica dovrete farne tassativamente l’invio per posta all’indirizzo appresso indicato.
La legge in commento D.L. n. 185/2000 – Titolo II (Auto-impiego) propriamente detta “prestito d’onore” costituisce uno dei principali sostegni per la realizzazione di piccole attività imprenditoriali da parte di disoccupati o persone in cerca di prima occupazione.
Attenzione : la domanda di finanziamento deve essere indirizzata a:
INVITALIA AUTOIMPIEGO
Via Pietro Boccanelli, 30
00138 Roma
I requisiti per l’accesso al finanziamento sono:
1) Essere disoccupati alla data di domanda;
2) Non essere iscritti ad Ordini Professionali;
3) Essere residenti nelle aree obiettivo 1 (Sud in genere).
Alla data di domanda non occorre aprire la partiva Iva ed inoltre non vi è limite di età per la richiesta di finanziamento di cui in oggetto.
ATTIVITÀ FINANZIABILI DAL PRESTITO D’ONORE ED ESCLUSE.
L’ iniziativa d’impresa può riguardare sia la produzione di beni, sia la fornitura di servizi che il commercio. Sono escluse le attività di:
– Produzione primaria di prodotti agricoli;
– Pesca e acquacoltura;
– Acquisto autoveicoli da trasporto merci su strada.
L’investimento totale in attrezzature e beni strumentali non può superare i 25.823 Euro IVA esclusa. L’attività deve essere svolta per almeno 5 anni a decorrere dalla data di delibera di concessione delle agevolazioni.
Le agevolazioni si distinguono in:1) agevolazioni finanziarie  

Servizi a sostegno della fase di avvio dell’iniziativa.

1) Le agevolazioni finanziarie sono erogate:
– per gli investimenti in beni strumentali (per le opere murarie è previsto solo il 10%) mediante un contributo a fondo perduto e un finanziamento a tasso agevolato, a copertura del 100% degli investimenti ammissibili fino ad euro 25.823,00.
– per le spese di gestione del primo esercizio di attività pari ad euro 5.164,00.
Il finanziamento a tasso agevolato per gli investimenti è pari al 50% del totale delle agevolazioni finanziarie concedibili, e non può superare l’importo di 15.494 €.
Il tasso di interesse è uguale al 30% del tasso di riferimento vigente (intorno all’1 %) alla data di stipula del contratto di finanziamento stabilito dalla normativa comunitaria.
Il finanziamento (cioè i soldi da restituire) è rimborsabile in cinque anni, con rate trimestrali.
Il contributo a fondo perduto (senza restituzione) per gli investimenti è uguale alla differenza tra gli investimenti totali e l’importo del finanziamento a tasso agevolato.
Il contributo a fondo perduto per le spese di gestione del 1° anno non può superare l’ammontare massimo di € 5.164,57.
Le spese ammissibili ai fini del calcolo dell’importo del finanziamento sono:
– l’investimento in attrezzature, macchinari ed impianti;
– l’acquisto di beni immateriali, tipo marchi e brevetti;- per la ristrutturazione di immobili (limitatamente al 10% del valore degli investimenti);
– le spese di gestione del primo anno;- per il materiale di consumo, merci e semilavorati;
– le spese di utenze telefoniche energia elettrica gas e i canoni eventuali di locazione per immobili;
– interessi debitori ad esclusione di quelli del mutuo agevolato;
– prestazioni di garanzie assicurative sui beni finanziati. :
Nota: L’esborso per l’IVA non rientra tra gli importi finanziabili (quindi l’iva la dovrete pagarla sugli acquisti salvo poi utilizzarla in compensazione per pagare ad esempio i contributi inps del primo anno!).
Attrezzature e macchinari possono anche essere usati ma non oggetto di precedenti agevolazioni.
Le spese considerate ammissibili sono quelle sostenute dopo la data di ammissione alle agevolazioni e non alla data di presentazione della domanda.
I beni acquistati ed oggetto del finanziamento agevolato non possono essere venduti o dismessi per un periodo di cinque anni a decorrere dalla data di delibera di ammissione alle agevolazioni ed a chiusura del mutuo agevolato.
2) I servizi a sostegno.
Nella fase di realizzazione e di avvio dell’iniziativa Invitalia spa vi seguirà gratuitamente con assistenza tecnica e gestionale, per un periodo di un anno.
Modalità di erogazione del PRESTITO D’ONORE:
Le agevolazioni vengono erogate prevalentemente in due soluzioni, una in anticipo ed una saldo.
Sia per gli investimenti che per le spese del primo anno di gestione è possibile chiedere un acconto del 40% ( 12.000,00 euro) del totale delle agevolazioni per gli investimenti e spese.
Il saldo sarà erogato in un’unica soluzione, una volta completati tutti gli investimenti e sulla base di fatture che possono essere pagate anche dopo l’erogazione del saldo. (il 60% di 25.823,00).
L’attività dovrà iniziare entro 6 mesi dalla stipula del contratto di finanziamento
La richiesta di rimborso delle spese di gestione a differenza per il saldo (dedotto il 40% già incassato all’inizio compreso nei 12.000,00 euro) sugli investimenti del primo anno di attività dovrà essere presentata entro 18 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento. (5164,57 *60% = 3098,74).
In poche parole l’importo finanziabile sono i vecchi 60 milioni di lire che erano divisi in 50 milioni per i beni e 10 milioni per le spese del primo anno.
adesso in euro sono 25823,00 (50.000.000/1936,27) per gli investimenti e 5164.67 (10.000.000/1936,27) per le spese del primo anno.
In parole ancora più povere potrete ottenere 30.987,57 euro di cui la metà non la dovrete restituire mentre l’altra metà la dovrete rimborsare ad un tasso pari al 30% a quello di riferimento (in questo momento bassissimo).
Ricordatevi, come indicato in premessa, di pianificare con attenzione l’attività che intendete svolgere in termini di profitti attesi sia in riferimento al bacino di utenza potenziale sia rispetto ad eventuali concorrenti già in attività ( a prescindere dall’aiuto) e quindi di definire correttamente la vostra strategia d’impresa.

Esenzione Irpef per la borsa di ricerca post-laurea.

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La risoluzione Agenzia Entrate n. 120/E del 22/11/2010 stabilisce che le borse di studio (erogate a studenti ai fini della ricerca scientifica) sia da Università che da Istituti universitari di perfezionamento nella ricerca compreso quelli esteri per la frequenza di corsi di perfezionamento e specializzazione sono esenti da Irpef.
 
Tale esenzione IRPEF riguarda anche il dottorato di ricerca post-laurea.
 
Il provvedimento previsto dalla risoluzione dell’ADE chiarisce quindi che l’agevolazione IRPEF si estende anche alle borse di ricerca ricevute successivamente alla laurea e non solo riguardanti gli studenti laureandi.
 
L’investimento in ricerca è uno dei principali motori per la crescita di un Paese, l’esenzione da imposte riteniamo che sia disposizione sicuramente giusta.
Fonte Fisco Oggi.