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Approvazione definitiva legge finanziaria. Sintesi dei provvedimenti.

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A cura di Giuseppe Merola (Rivista Fiscale Web)
     E’ stata approvata ieri dal Senato in via definitiva la legge finanziaria (l. di stabilità e bilancio dello Stato).
La manovra prevede stanziamenti pari a 5,7 miliardi.
I provvedimenti di rilievo sono:
  • La proroga della detrazione Irpef-Ires del 55% sugli interventi  per il risparmio energetico che non potrà più essere però utilizzata in 5 anni bensì ripartita in 10 anni;
  • La disposizione che riguarda i leasing immobiliari: le imposte di registro, ipotecarie e catastali dovranno essere corrisposte integralmente al momento dell’acquisto da parte della società di leasing e solo al momento del riscatto saranno dovute in misura fissa. 
  • Il prolungamento di un anno del regime di esenzione IVA, che passa da 4 a 5  anni, per gli immobili ceduti da imprese costruttrici. L’applicazione avverrà quindi dopo 5 anni a decorrere dalla data di ultimazione e completamento dei lavori.
  • L’inasprimento della lotta all’evasione fiscale sul fronte degli accertamenti fiscali. Saranno abbassate tutte le riduzioni delle sanzioni in caso di applicazione degli istituti deflattivi del contenzioso, compreso il ravvedimento operoso. Le nuove norme si applicheranno a tutti gli atti di rettifica e avvisi di accertamento emessi dall’Agenzia delle Entrate per i quali è ammessa la definizione agevolata, emessi a decorrere dal 1-02-2011.
  • L’ampliamento della possibilità di accertamento parziale, che sarà ammesso anche dopo le attività di controllo e accertamento previste dagli artt. 32 e 51 dpr 600/73. Ciò significa che il contribuente potrà essere accertato per lo stesso anno più volte, anche dopo appunto gli inviti a comparire, la richiesta di esibizione documenti o compilazione questionari. 
  • Lo stanziamento di 100 milioni sotto forma di credito d’imposta a favore di imprese che affidano attività di ricerca e sviluppo ad università o enti di ricerca.
  • Lo stanziamento di ulteriori 100 milioni che serviranno anche se non sufficienti per la proroga del 5 per mille.
  • La conferma dell’imposta sostitutiva per i premi di produttività erogati a lavoratori dipendenti privati. Su tali premi verrà applicata un’aliquota sostitutiva del 10% in luogo delle normali imposte irpef, ed addizionali varie.
Queste le misure più importanti che a nostro avviso sono inadeguate sul fronte degli investimenti per la crescita ma che nostro malgrado dobbiamo accettare vista la situazione finanziaria in cui versa il Paese. Molti provvedimenti comunque potranno essere corretti mediante il decreto mille-proroghe, ma a detta degli analisti tra cui Vincenzo Visco, occorrerà una manovra aggiuntiva di 7 miliardi. Non ci resta che aspettare, in vista della visita in commissione Bilancio del commissario UE Rehn. Il rischio è che la Commissione Europea imponga ai Paesi con debiti sovrani molto alti piani progressivi di rientro ed in quel caso occorrerà operare altri tagli.
Il tutto mentre Draghi predica nel deserto la necessità di incentivare la crescita economica.

In audizione al Senato Befera ha precisato gli aspetti critici della cedolare secca sugli affitti.

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     Ai fini di rafforzamento del contrasto all’evasione e dell’ottenimento di un ritorno in termini di gettito fiscale, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Befera, nel corso dell’audizione alla Commissione Finanze e Tesoro del Senato, ha esposto un’analisi dello schema di decreto legislativo recante provvedimenti in materia di federalismo fiscale. Tale decreto contiene la previsione della cedolare secca sugli affitti, ovvero un  nuovo regime di tassazione sostitutivo  all’Irpef esclusivamente predisposto per i proventi riguardanti le locazioni di immobili ad uso abitativo, mediante l’applicazione dell’aliquota del 20% sul canone annuo (senza deduzione del 15% ai fini dell’imponibilità fiscale come accade oggi.)  A partire dal 1° gennaio 2011, la cedolare secca si potrà applicare solo ai contratti stipulati nei Comuni ad alta densità e a canone concordato, con durata di almeno 3 anni con proroga di due. Dal 1° gennaio 2014, invece, si estenderà a tutte le locazioni di immobili ad uso abitativo
Fonte: Fisco oggi.
Commento: Come al solito l’incapacità palese di produrre una norma chiara nell’applicazione ed univoca nei soggetti destinatari. 
Riteniamo che la norma non produrrà nè maggior gettito per lo Stato nè minori tasse per i cittadini ma solo maggior confusione per i contribuenti, maggiori costi per la macchina statale, maggior lavoro per i commercialisti e di conseguenza maggiori spese sempre per il cittadino… risultato: era meglio se stava tutto come prima. Intanto non rientrano la stragande maggioranza degli affitti, cioè quelli liberi non in regime convenzionato e quelli nei comuni a bassa densità abitativa (forse dal 2014).
Ma poi perchè non estenderla anche agli immobili affittati a scopi commerciali, per non favorire il locatario impresa in uno sconto dell’affitto?
Insomma una norma che riteniamo per il momento produrrà solo confusione tra i comuni, i cittadini, gli addetti ai lavori e soprattutto non si avrà un grande risparmio sui canoni.