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Risoluzione n.8/E 13/01/2011: Ripristinate le compensazioni per il rinnovo parco autoveicoli.

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Quando ci sono queste disposizioni che consentono di muovere delle briciole di economia, siamo sempre pronti a pubblicarle.

L’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n.8/E del 13 c.m., ha ripristinato a partire dal 01/01/2011 il credito d’imposta per il rinnovo parco autoveicoli.
Precedentemente con la risoluzione n. 113/E del 27/10/2010 era stata disposta la sospensione di vari codici tributo da utilizzare in compensazione mediante modello F24, da parte di costruttori o importatori di veicoli nuovi nonchè cessionari dei crediti stessi connessi agli incentivi per la rottamazione di veicoli inquinanti con sostituzione di nuovi eco-compatibili. Così era stata anche disposta la sospensione di altri codici tributo per crediti d’imposta concessi per l’installazione su veicoli esistenti di impianti a gpl o metano.
 La sospensione si era resa necessaria, con la richiamata risoluzione 113/E del 27/10/2010  a seguito del riscontro di anomalie nell’utilizzo dei predetti crediti d’imposta ed al fine di verificare la fonte di tali anomalie. 
Avendo risolto e verificato tali incongruenze nell’utilizzo dei preesistenti codici tributo con la risoluzione in commento i soggetti beneficiari possono utilizzare, già da questo mese, mediante compensazione in f24 ai sensi del D.Lgs. n.241 del 1997, i crediti d’imposta loro spettanti in compensazione mediante i seguenti nuovi codici tributo che potrete trovare al seguente indirizzo cliccando qui.

Protesta dei Commercialisti: secondo l’Agenzia delle Entrate suggeritori di evasione. Rivista Fiscale Web rincara la dose.

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I professionisti lamentano che troppi adempimenti a carico dei contribuenti non debelleranno l’evasione … a questa autorevole opinione ha risposto l’Agenzia  delle Entrate con una nota  dell”ufficio stampa inviata ad alcuni giornali. 

La dura lettera da parte delle Entrate recita che “appare fondato che tra i commercialisti,  che elaborano il 60 per cento delle dichiarazioni dei redditi, ce ne siano molti a conoscenza dell’evasione“;
  • Aggiunge sulle difficoltà degli adempimenti: le comunicazioni per le transazioni superiori a 3.000 euro riguarderanno solo pochi soggetti… 
  •  Sui maggiori adempimenti relativi ai modelli Intrastat, secondo l’Agenzia in Italia si perpretano frodi sempre maggiori nei rapporti con l’Estero
Di risposta il Consiglio Nazionale dei Commercialisti, dopo aver confermato la fiducia negli Uffici, ha rimarcato alcune questioni di fondamentale importanza, quali:
  •  L’aumento esponenziale degli adempimenti di dichiarazioni telematiche e altro, effettuate da parte dei commercialisti per conto dei contribuenti, sostanzialmente a titolo  gratuito,  tenuti anche (i commercialisti) ad essere il front office impagato dell’Agenzia;

  •  La progressiva introduzione di limiti alle compensazioni di debiti e crediti erariali e la mancata attuazione tempestiva delle norme compensative a favore del contribuente;

  •  La velocizzazione delle procedure di riscossione delle iscrizioni a ruolo senza paralleli interventi sulla giustizia tributaria.

 Il Consiglio aggiunge che L’Agenzia, più che chiedersi se i commercialisti siano consapevoli dell’evasione, dovrebbe interrogarsi sull’importanza del ruolo dei professionisti <>.

fonte: Bdc News.

La nostra opinione è di tipo socio-economico:
  • Il nostro lavoro di commercialisti è diretto principalmente alla pianificazione fiscale e non all’elusione fiscale a favore dei contribuenti; convinti però che l’evasione non può che esistere  a tutti i livelli, vista l’insopportabile pressione fiscale;
  • Riteniamo che il tessuto delle piccole imprese, che rappresenta la stragande maggioranza delle aziende italiane, “soffochi” sotto l’insostenibile pressione fiscale e sotto gli infiniti adempimenti tributari a cui sono tenuti. 
  • Riteniamo che così continuando chiuderanno tantissime PMI.
  • Riteniamo che le piccole aziende, anche “se non ne siamo consapevoli praticamente, ma possiamo ovviamente supporlo”, possano fare solo delle piccole evasioni, grandi aziende possono fare solo grandi evasioni. Non vorremmo che le piccole aziende dovessero coprire il mancato gettito dell’evasione delle grandi aziende…
Uno Stato con una fiscalità ingiusta, uno Stato di “polizia tributaria”, uno Stato che sembra voglia distruggere la piccola ma forte imprenditoria locale,  maggior produttore di gettito fiscale.