Ma ci chiediamo “come poteva essere altrimenti”? in un rapporto di causa-effetto conseguente a questo pesante giro di vite su imprese, consumatori e lavoratori.
Inoltre non era sicuramente il momento di ridurre la tracciabilità del contante a 1000 euro. Le Imprese si sentono attaccate, controllate, non libere nella proprie iniziative ed idee imprenditoriali.
Crediamo che solo con una riduzione della pressione fiscale e degli adempimenti a carico delle aziende si possa evidentemente combattere l’evasione, (che per inciso deprechiamo) non sicuramente mediante uno stato di polizia tributaria, e soprattutto nella considerazione della gravità del momento.
In questa fase non è prioritario recuperare risorse una tantum ma ridare slancio ai consumi e quindi alle aziende.
Molto grave è la realtà delle cose: il nostro debito pubblico sta crescendo (1909 mld il rapporto Banca d’Italia) mentre il Pil è previsto in forte diminuzione.
Oggi dopo la Manovra salva-Italia sono ancora più depressi:
- con la stretta sulle famiglie tramite la reintroduzione dell’ICI, l’addizionale IRPEF e il giro di vite sulle pensioni che nel breve ha disinnescato il ricambio generazionale a danno dei giovani;
- con l’aumento indiretto dal 2012 dei costi per energia elettrica e gas;
oltre a capire ovviamente che adesso è molto difficile e più oneroso accedere a “finanziamenti personali” presso gli Istituti di Credito.
Le conseguenze di tutto ciò sono due effetti gravemente negativi: 1) la recessione e 2) gli oneri finanziari sul debito in ascesa.